Tutti sanno il colore della primavera;
ma pochi sanno di che tonalità sia
il suo sangue.
Sono sangue di primavera.
Sono nero, di pianto soffocato
di piombo che assassina
di terra mitragliata
da una pioggia innamorata
che viola di corvi, poi abbandona.
Coagulo in rosso, di lampo
che non cessa, di dolore che trapassa,
di vino su due labbra
che poesia scrivono addosso.
Mi spoglio nel bianco, di nuvole
negli occhi, di fame nella bocca,
di fiori di panna, di neve che riscalda.
Sfumo nel verde, verde rubato al verde,
agli zingari felici,
agli occhi che si amano,
alle pietre ferite,
alle speranze di rivoluzione
nel pugno di una mano.
Sbiadisco in giallo autunno,
in città dai vicoli dorati,
in pulcini spiumati,
in girasoli che vivono
per un sole che non li guarda più.
Mi spaventa il grigio.
Lo sguardo avvolto in quel manto,
la cenere, i pianti,
il vento che tormenta,
una carcere nell’ombra.
Sono sangue di primavera, e posso
morire senza morire
annegare nel tuo abisso
e nel buio scolorire.
Mi hai fatto tornare in mente questo splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2015/07/26/la-ciliegina-sulla-torta/. L’hai visto?
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Non l’ho visto…per cosa ti ricorda proprio questo film?
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Appena ho letto “vento” nel tuo post, mi è tornato in mente il titolo di questo film. 🙂
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per la risposta, e buon fine settimana! 🙂
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